Chirurgia estetica, alla ricerca del giusto equilibrio fra bellezza e benessere.
La richiesta di procedure chirurgiche volte a migliorare l'aspetto del viso e del corpo ha subito negli ultimi anni un costante aumento. Le ultime statistiche delle associazioni più accreditate parlano di oltre un milione di trattamenti all'anno in Italia, di cui oltre 320.000 di tipo chirurgico, con la mastoplastica additiva al primo posto.
La ragione è da individuarsi soprattutto nel nuovo contesto psicosociale in cui viviamo, dove l'aspetto esteriore assume una maggiore rilevanza, come fattore di equilibrio, benessere personale e migliorata autostima.
L'esigenza di sottoporsi a procedure estetiche è legata al bisogno di sentirsi meglio con se stessi, modificando quella caratteristica o difetto fisico che impedisce di essere in armonia con il proprio corpo ed è motivo di disagio o imbarazzo. Che si tratti di un lifting, di un intervento alle palpebre, di un lipofilling o un'addominoplastica, oggi siamo in grado di ottenere risultati estetici naturali, con la massima sicurezza, a condizione che l'intervento sia correttamente pianificato ed eseguito, tenendo conto di ogni caratteristica del paziente e degli aspetti psicologici alla base della sua scelta.
Le aspettative dei pazienti e i possibili risultati di un intervento
In generale, dopo un intervento di chirurgia plastica estetica c'è un adattamento naturale e spontaneo del paziente alla sua nuova immagine. Il cambiamento esteriore è più evidente in caso di procedure come la rinoplastica o l'aumento del seno, ed è importante valutarne l'impatto in fase di pianificazione dell'intervento.
Oggi grazie a tecniche meno invasive e materiali innovativi siamo in grado di garantire risultati chirurgici estremamente naturali. Nel caso della mastoplastica additiva, ad esempio, esiste un'ampia gamma di impianti mammari di ultima generazione, che risponde alle esigenze specifiche di ogni paziente.
E' possibile vedere il risultato dell'intervento in anteprima, sul computer, attraverso un sofisticato software, oppure sperimentare per qualche giorno il peso, l'ingombro e la forma che avrà il nuovo seno, indossando uno speciale reggiseno che simula il risultato dell'intervento.
Desiderio di bellezza o disagio interiore?
Come chirurgo plastico, ritengo molto importante comprendere appieno le aspettative che il paziente coltiva, facendo una distinzione fra quelle prettamente individuali, come la ricerca di migliori proporzioni del corpo, e quelle relative a fattori esterni, in particolare obiettivi lavorativi, di relazione o legati alla propria immagine social.
Formazione continua e padronanza delle tecniche sono essenziali, ma non bastano: per essere in grado di dare la giusta rilevanza ad ognuno di questi fattori è indispensabile mettere in campo esperienza e sensibilità. Nel momento in cui capisco che le aspettative di un paziente sono poco realistiche, e che un intervento, anche se ben riuscito sotto il profilo tecnico, non appagherà i suoi reali bisogni, devo aiutarlo a capire che la chirurgia non può essere la soluzione a conflitti interiori più profondi.
I trattamenti estetici nell'era dei social
Si è parlato ampiamente, negli ultimi tempi, del disturbo da dismorfismo corporeo, che sembra essersi diffuso anche a seguito di un uso eccessivo ed improprio dei social network, percepiti come un "palcoscenico" sul quale ci si sente confrontati e in un certo modo obbligati al perfezionismo.
Nella mia esperienza, le persone che sviluppano questa dipendenza, in modo più o meno accentuato, non traggono reali vantaggi da un intervento estetico, anche se obiettivamente ben riuscito, in quanto le loro preoccupazioni ed ansie sono legate ad una percezione ingigantita o immaginata di deformità e bruttezza del viso e del corpo. Spesso si sottopongono a numerose procedure, rivolgendosi a professionisti diversi, spiegando ogni volta che il risultato degli interventi precedenti è stato insoddisfacente.
L'approccio nei confronti di questi pazienti richiede empatia e sensibilità, ma al tempo stesso la capacità di porre un limite netto a richieste inappropriate o eccessive, che non rispettano il giusto equilibrio delle forme o che potrebbero addirittura nuocere. Sicuramente sono da prediligere i trattamenti di medicina estetica, come filler e tossina botulinica, che donano effetti ottimi ma sempre reversibili nell'arco di alcuni mesi, oppure tecniche non invasive, come la cavitazione medica, che permette nell'arco di due tre mesi di ridurre progressivamente il grasso localizzato in una o più zone del corpo.
Esiste il giusto equilibrio fra bellezza e benessere?
Nella mia esperienza, chirurgia e medicina estetica possono donare al paziente il giusto equilibrio fra bellezza e benessere, se si riesce ad improntare il rapporto sulla stima e sulla fiducia reciproca. L'empatia è una dote imprescindibile per il chirurgo plastico, che gli permette di comprendere e interpretare al meglio le esigenze della persona che gli si rivolge, ed accompagnarla in ogni fase dell'intervento, dalla pianificazione al recupero post operatorio, fino al raggiungimento del miglior risultato.
Articolo a cura di
Dott. Fabio Quercioli - chirurgo plastico ed estetico
Di Thinkdonna
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