Mal di piedi al risveglio: capire le cause e dormire meglio

Dolore ai piedi subito dopo il risveglio? Abbiamo pensato ad alcuni possibili fattori scatenanti: fondamentale, nel combattere il problema, è il modo in cui si dorme

Sembra che il dolore al piede, soprattutto nelle prime ore dopo il risveglio, sia un disturbo molto comune tra gli italiani: da recenti studi traspare infatti che a soffrirne sia almeno un milione di concittadini, in modo più o meno intenso. Il dolore al piede, però, può assumere davvero molte forme, e per ogni tipo di disturbo sono chiamati in causa vari fattori scatenanti, che possono concorrere alla formazione del dolore, simultaneamente, oppure verificarsi in casistiche differenti. Quel che è certo e che accomuna tutte le varie situazioni, è che il dolore al piede non è un problema da sottovalutare: quello che in principio può sembrare un semplice fastidio, a lungo andare, se trascurato, dà origine a problematiche che possono rivelarsi difficili da debellare.
dolore al piede

Consultare sempre il parere di uno specialista

La prima cosa da fare, dunque, è cercare uno specialista e rivolgersi al suo parere medico: egli saprà indicare, a seconda della problematica riscontrata, alla sua localizzazione e della gravità del disturbo, la terapia più adatta alle necessità di ciascun paziente, in modo da poter curare il dolore e insieme debellare le cause che possono portare ad eventuali ricadute. Generalmente, poi, il medico può consigliare di eseguire un esame diagnostico per evidenziare eventuali fratture o lesioni non visibili ad occhio nudo: in base ai risultati si procederà con una terapia ad hoc. Il medico curante potrà inoltre valutare se ci sono problemi di postura oppure se le cause del dolore al piede sono da attribuire ad altro.

C'è piede e piede

Bisogna tenere in considerazione che il dolore al piede può irradiarsi da punti diversi; ed è importante circoscrivere quest'area per definire con più precisione la causa del problema. Solitamente si distinguono tre diverse aree:

  1. il retro-piede, ovvero la zona che comprende il tallone e il calcagno;
  2. il mesopiede, che invece riguarda la zona centrale, sia inferiore (pianta del piede) sia superiore (dorso del piede);
  3. l'avampiede, che concerne il metatarso, ovvero il complesso di ossa che comprende le dita del piede.

I dolori del retropiede

Il dolore più diffuso al retropiede è sicuramente quello che riguarda il tallone: quando si sviluppa nella parte posteriore del tallone è spesso a carico del tendine d'Achille, un legamento piuttosto delicato e soggetto ad infiammazioni; si parla invece di tallonite quando il dolore si propaga dalla porzione di piede che si trova sotto al tallone (spesso causato da una postura scorretta o delle calzature poco confortevoli).
In entrambi i casi, molto spesso, il dolore si presenta la mattina presto, con fitte anche piuttosto violente che possono costituire un disagio notevole durante la deambulazione. In questo caso potrebbe essere utile addormentarsi in posizione supina con i piedi leggermente rialzati, ad esempio posati su un cuscino: questa posizione, infatti, favorisce la microcircolazione e apporta alcuni benefici al mattino, se conservata a lungo durante la notte.
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I dolori del mesopiede

Il dolore che interessa principalmente la parte centrale del piede è abbastanza comune ed è detto in gergo fascite plantare. Spesso interessa tutta la zona inferiore del piede, formando un'unica zona dolorosa che si estende dal calcagno alle dita, e che si accentua quando si stira la pianta del piede (ad esempio durante l'appoggio nella camminata). Per dare sollievo alla fascite plantare cercate di dormire a piedi nudi, o con calze o calzini che non stringano troppo; alcuni trovano utile massaggiare la pianta del piede prima di addormentarsi, aiutandosi con un oggetto dalla forma sferica.
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I dolori dell'avampiede

Quando si parla di avampiede, invece, il dolore assume il nome di metatarsalgia, ossia l'infiammazione del matatarso, parte superiore del piede. È una delle casistiche più diffuse, a causa delle tensioni e del peso a cui è sottoposto quando si è in posizione eretta. Questa zona, inoltre, è la più soggetta a sviluppare fastidiosi calli o l'alluce valgo, una deformazione che interessa la parte del metatarso corrispondente all'alluce. In questo caso raccomandiamo di non sovrapporre i piedi se di notte si dorme su un fianco, in posizione fetale: lo sfregamento dei lembi di pelle e il peso di un piede sull'altro potrebbero non giovare affatto al momento del risveglio.

Combattere l'infiammazione

Nel caso in cui il dolore fosse provocato da un'infiammazione (come, ad esempio, una tendinite), è necessario mettersi immediatamente a riposo e ridurre al minimo l'articolazione e il movimento della parte dolorante: questo è un consiglio che interessa tutte le zone del corpo soggette a infiammazione, non solo il piede. Oltre al riposo, possono essere prescritti dal medico degli antidolorifici, per attenuare la sensazione dolorosa e degli antinfiammatori, per combattere l'infiammazione. A questo punto bisognerà avere pazienza e aspettare miglioramenti giorno per giorno. In alcuni casi possono essere d'aiuto degli impacchi con il ghiaccio, ripetuti a intervalli regolari durante il giorno. Ma la migliore strategia per una remissione totale è quella dell'astensione da ogni sforzo.
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L'articolo è solo informativo, perché Think Donna non offre trattamenti medici né fa diagnosi.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti.

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