Unghie resistenti e belle: tutti i segreti da conoscere
Le unghie ricostruite non sempre si mostrano resistenti come vorremmo, anche perché a volte tendono a sollevarsi. Il problema va individuato nella struttura, anche se le origini possono essere molteplici: di certo la tipologia di prodotto che viene impiegato può far la differenza, ma è indispensabile anche preparare l'unghia in modo adeguato. Una ricostruzione ottimale deve assicurare standard ottimali in termini di resistenza e bellezza: per questo motivo è necessario prestare attenzione all'arcatura e al bilanciamento, fermo restando il valore dei prodotti che vengono usati per la ricostruzione.
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L'importanza del bilanciamento
È essenziale che la struttura dell'unghia ricostruita sia ben bilanciata: così, gli eventuali piccoli urti quotidiani a cui andrà incontro non saranno causa di rotture o sollevamenti. Questo vuol dire saper posizionare in modo ottimale l'apice della struttura. Nelle unghie ricostruite, un lato è destinato ad aderire all'unghia naturale; l'altro, invece, è sottoposto agli urti e alle pressioni che si verificano in modo inevitabile nello svolgimento delle attività quotidiane. Per le unghie da salone, due terzi di lunghezza devono essere attribuiti al letto ungueale, mentre un terzo spetta al margine libero; se si tiene conto di tale proporzione, ecco che il fulcro corrisponderà alla metà della lunghezza complessiva, vale a dire sul letto ungueale. In sostanza, il fulcro corrisponde al punto di stress massimo al quale è sottoposta l'unghia.
Che cosa succede quando il bilanciamento non è ottimale
Se il bilanciamento non è adeguato, il margine libero - che è esposto in continuazione a plurime pressioni - si può danneggiare. Nei casi migliori, a essere penalizzata è l'adesione fra l'unghia naturale e il gel, il che determina un sollevamento del prodotto in corrispondenza delle cuticole. Se invece la situazione è peggiore, c'è il rischio di una rottura della ricostruzione. Nel momento in cui ciò si verifica, la rottura ha la conformazione di una linea orizzontale in corrispondenza del punto di stress. Il problema è che quando il prodotto si rompe rischia di lesionarsi perfino l'unghia naturale, se non addirittura i tessuti sottostanti, con la conseguenza inevitabile di un dolore molto elevato.
Come prevenire gli inconvenienti
Ovviamente tali inconvenienti possono essere evitati con poche e semplici accortezze di cui è bene essere consapevoli: bisogna, in particolare, bilanciare le pressioni che agiscono sul margine libero con una struttura solida situata dal lato opposto. Come fare, allora? Si può applicare una pallina di prodotto nel punto di massimo stress e a lato del punto di leva: ciò permette di avere un'unghia ben bilanciata. Ne deriva una struttura che garantisce una solidità ottimale per circa un mese. A quel punto sarà necessario procedere di nuovo con il refill e andare a bilanciare ancora la struttura che nel corso delle settimane sarà stata trasportata dalla crescita dell'unghia naturale verso il margine libero. È bene livellare in maniera omogenea il prodotto sull'intera superficie dell'unghia avendo cura di tenerne una quantità superiore per rafforzare il punto di stress.
L'arcatura delle unghie ricostruite
Nel caso delle unghie ricostruite, l'arcatura corrisponde a una distribuzione ottimale degli archi in verticale e in orizzontale. L'arco centrale orizzontale e l'arco centrale verticale dividono in parti uguali l'unghia: l'apice che abbiamo menzionato in precedenza non è altro che il punto in cui questi due grandi archi s'incrociano, ed è qui che l'arcatura è massima. Una distribuzione degli archi ottimale è regolare e armoniosa, indispensabile per assicurare il massimo della resistenza e della stabilità. Anche se lo spessore è ridotto, la struttura deve essere capace di assorbire e distribuire nel senso della lunghezza l'onda d'urto, così che possano essere evitati sollevamenti e rotture.
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Di Thinkdonna
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