Cos'è il sexting? Ecco i rischi del sesso tech fra adolescenti
Da semplice gioco a incubo peggiore, ecco la nuova moda dei giovanissimi: il sexting.
Questo termine, dall'unione delle parole sex (sesso) + texting (pubblicare testo), nato da poco tempo, indica l'invio, tramite smartphone e computer, d'immagini osé, molto esplicite sessualmente, con testi il cui riferimento è sempre il sesso.
È il nuovo trend degli adolescenti: in pratica è la nuova "moda" di fotografarsi nudi e/o in atteggiamenti provocanti e inviare le immagini ad amici, partner o altri tramite e-mail o sms.
Chiaramente il tutto è fatto di nascosto dai genitori, che spesso sottovalutano il problema, anche perché diventa sempre più difficile seguire i percorsi fatti dai ragazzi sul web.
La situazione, però, deve preoccupare, e tanto!
Quali sono i rischi del sexting
Quello che è successo a una ragazza in Spagna, ad esempio: lei invia una sua foto provocante al suo ragazzo, convinta che rimanga un loro eccitante segreto; invece il ragazzo inizia una vera catena d'invii con altri amici, arrivando a coinvolgere quasi tutti i ragazzi della loro scuola, portando la ragazza a una brutta forma di depressione.
Come sempre, la moda arriva dagli Stati Uniti, dove circa il 20% dei ragazzi tra i 16 e i 19 anni l'ha provato almeno una volta (dati emersi da un recente sondaggio online); ma la tendenza si sta diffondendo velocemente anche in Italia.
Oltre ai rischi sopra descritti, bisogna ricordare che le immagini restano sul web, rintracciabili da chiunque, anche dai più malintenzionati; le foto inviate possono perdersi nell'enorme "mare" della Rete, con l'impossibilità di recuperarle e cancellarle.
Chi le ha rintracciate può copiarle, condividerle con chiunque, metterle online, e il protagonista della foto rimarrà sempre all'oscuro; almeno fino a quando non sarà vittima del cyber bullismo, il cui scopo è di ferire, deridere e ridicolizzare.
Un incubo, insomma, che ha portato molte ragazze alla disperazione, alcune persino al suicidio.
Il parere degli esperti
Il problema è stato segnalato da esperti riuniti al congresso nazionale del Simpef (Sindacato nazionale medici pediatri di famiglia): secondo i dati della ricerca circa il 74% degli adolescenti maschi e il 37% delle adolescenti femmine ricorrono al web per fare, vedere e sapere tutto sul sesso, compresa la ricerca del partner.
Il sessuologo Maurizio Bini, direttore del Centro riproduzione e del Centro dell'Osservatorio nazionale sull'identità di genere all'Ospedale Niguarda di Milano, ha così spiegato:
«Il 25% degli adolescenti che pratica il sexting, in maniera assolutamente irresponsabile per le conseguenze, invia le proprie immagini a più persone. Un comportamento rischioso per lo sviluppo dell' identità sessuale, sia per il mittente che per il destinatario».
Il sexting è visto dai ragazzi come una specie di gioco provocante, fatto per attirare attenzione, per dimostrare amore o solo per puro esibizionismo, perché pensano che sia l'unico modo per essere accettati da una società in cui "apparire scoprendosi il più possibile" è l'unica cosa che conta.
Ignorando del tutto i rischi che stanno correndo e che invece, come sopra citato, esistono e sono pure molto gravi.
La gravità aumenta se si pensa che la maggior parte di questi ragazzi sia inconsapevole del fatto che sta scambiando materiale pedopornografico, con il rischio di finire fra le grinfie dei pedofili, e che vanno incontro a conseguenze legali.
La produzione e lo scambio delle proprie immagini sessuali, anche se si è consenzienti e consapevoli, sono punite dalla legge con l'accusa di pornografia minorile.
Usando il web, i ragazzi pensano di non correre rischi perché non coinvolti "fisicamente".
Una vera illusione in effetti, perché i rischi ci sono a cominciare dalla frequentazione di siti pornografici e dell'effetto dannoso che, secondo i pediatri, hanno sulla "formazione sessuale" degli adolescenti.
L'esposizione alla pornografia crea una specie d'indifferenza: basta che un ragazzino frequenti, anche per poco tempo, i siti porno perché arrivi a minimizzare lo stupro, associando la violenza al sesso. Con le conseguenze facilmente immaginabili.
Inoltre, rispetto al virtuale, gli effetti sono molto reali: i ragazzi iniziano molto precocemente a praticare sesso, senza avere ancora senso di responsabilità e una propria autonomia.
Qual è allora il compito dei genitori?
Come sempre un maggior controllo su com'è utilizzato il computer dai propri figli, facendosi eventualmente aiutare da un esperto, se non si ha molta confidenza con l'informatica; bloccare con dei filtri appositi (presenti sulla rete) tutti i siti pornografici.
La cosa più importante da fare è quella di educare i propri figli all'uso delle regole della privacy e a rispettarle; in questo mio articolo potete trovare alcune semplici regole per navigare tranquilli sul web.
Soprattutto ricordate loro di evitare in ogni modo di mandare immagini proprie e dei propri cari in rete, soprattutto se sono imbarazzanti e compromettenti.
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Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti.
Di Thinkdonna
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