Docce, i 5 errori da non commettere
L'estate è il momento di massimo consumo dell'acqua domestica e niente come una buona doccia ci può ristorare e regalare qualche momento di relax: eppure, quando si parla di doccia rischiamo, in modo consapevole o meno, di compiere alcuni errori dalle conseguenze piuttosto gravi, e non solo in termini di consumi. Ecco quindi i cinque sbagli da cui dobbiamo stare alla larga!
1 - Sbagliare le dimensioni del box
Si parla di progettazione e ristrutturazione, in questo caso, e uno sbaglio in questo momento rischia di generare conseguenze a lungo termine. Può sembrare banale, ma è cruciale valutare correttamente e precisamente le misure del bagno e dello spazio in cui andrà installato il box doccia, per evitare di scegliere un prodotto troppo grande o troppo piccolo.
Se, infatti, è chiaro che un box più grande dello spazio disponibile è impossibile da installare, anche acquistare un prodotto piccolo è un errore, perché significa sprecare centimetri preziosi che fanno la differenza in termini di comfort al momento della doccia.
Per fortuna i grandi rivenditori (un esempio è IperCeramica), hanno cataloghi molto ampi e adatti a ogni esigenza, con docce di tutte le dimensioni e soluzioni angolari, walk in o chiuse su 3 lati.
2 - Scegliere la porta sbagliata
Altro errore legato alla fase di progettazione è quello di optare per una porta poco adatta al nostro bagno: non bisogna farsi trascinare solo dalle valutazioni estetiche, perché l'ingombro delle ante è un elemento che può provocare grattacapi ogni volta che si utilizza la doccia.
Facendo sempre riferimento alle proposte di Iperceramica, possiamo scegliere tra porte doccia a soffietto, battenti o scorrevoli, ognuna con le sue peculiarità: ad esempio, quelle scorrevoli sono funzionali e di semplice utilizzo, ma rischiano di creare uno spazio di ingresso limitato e disagevole; molto raffinata è la soluzione a soffietto, mentre le porte girevoli sono originali ed eleganti, ma con ingombro maggiore.
3 - Entrare in doccia spettinati e truccati
Veniamo ora agli errori legati a comportamenti sotto la doccia, con due bad practices in cui possono cadere spesso le donne: non è assolutamente consigliato entrare in doccia non pettinati e con trucco ancora sul viso, infatti, e per alcuni motivi molto precisi.
Pettinare i capelli prima di fare lo shampoo, in particolare, permette di eliminare in anticipo i capelli morti, che così non si perdono nel box doccia andando a intasare lo scarico.
Per quanto riguarda il trucco, invece, la temperatura elevata dell'acqua e l'umidità favoriscono lo scioglimento del make-up sul viso, provocando bruciore agli occhi e aumentando il rischio di infiammazioni o, più semplicemente, un poco estetico effetto panda.
4 - Non cambiare la spugna
Parliamo ora di igiene: la spugna è strettamente personale (no alla condivisione con altri familiari), non va fatta asciugare direttamente in doccia e andrebbe sostituita ogni mese (o, meglio ancora, ogni 3 settimane).
Anche se colorate e carine, poi, le spugne a rete non sono il massimo per funzionalità, perché proprio per la struttura a rete intrappolano la pelle morta e possono favorire la proliferazione dei batteri, soprattutto se lasciate asciugare nell'umidità del box.
5 - Impostare acqua di temperatura troppo elevata
Questo forse è un errore poco estivo, viste le temperature esterne… ad ogni modo, per una doccia perfetta bisognerebbe impostare l'acqua a una temperatura non superiore ai 30 gradi, perché le alte temperature possono rovinare la pelle e facilitare l'eliminazione del sebo naturale che serve a idratare la cute, che così quindi tenderà a seccarsi più rapidamente.
Il consiglio extra: come non sprecare l'acqua
Chiudiamo con un altro errore frequente, purtroppo esteso a livello nazionale: il consumo eccessivo di acqua nel corso delle docce. L'Italia infatti detiene l'infelice primato europeo per consumo pro-capite di acqua, 220 litri a fronte dei 125 utilizzati quotidianamente da un cittadino europeo, anche a causa dell'abitudine di trascorrere almeno 10 minuti sotto il getto dell'acqua, con un impatto di circa 60 litri consumati.
Proprio per dare un riferimento preciso e un taglio netto agli sprechi d'acqua si sta diffondendo l'iniziativa #greenshowerchallenge, con playlist su Spotify di canzoni della durata giusta per una doccia di artisti del calibro di Lucio Battisti, Vasco Rossi, Daft Punk, AC/DC, Dire Straits e James Brown. Basta scegliere il brano preferito e poi entrare in doccia, sincronizzando il lavaggio con il ritmo della musica, e terminare l'operazione quando finisce la canzone: un gesto semplice che consentirebbe, secondo i fautori del progetto, di risparmiare almeno 30 litri di acqua per ogni doccia.
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Di Thinkdonna
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