Emorroidi: perché insorgono e come si curano
Quando si parla di emorroidi, sono in molti a pensare che il problema sia da ricondurre alla stitichezza. In effetti, questa determina feci piuttosto dure, a causa delle quali nel corso della defecazione si è portati a compiere uno sforzo cronico. Questo comporta una degenerazione del tessuto di supporto all'interno del canal anale, mentre il cuscino anale si sposta verso l'esterno. Ricerche recenti, per altro, hanno permesso di scoprire che le emorroidi possono essere associate a una diarrea prolungata che può essere causata da pancreatite cronica o bypass intestinale, ma anche malassorbimento o colite.
Le cause delle emorroidi
Il fatto che le emorroidi siano diffuse più che altro nei cosiddetti Paesi sviluppati ha portato a ipotizzare che tra le cause principali della loro comparsa vi sia un regime alimentare con un alto contenuto di grassi e un basso apporto di fibre. Non tutti sanno, poi, che la posizione che si assume quando si defeca ricopre un ruolo molto più importante di quel che si possa immaginare. I wc a seduta alta moderni, infatti, con il passare del tempo possono essere responsabili della comparsa delle emorroidi. Si può rimediare semplicemente collocando davanti al water una pila di libri o uno sgabello che consenta di appoggiare i piedi, i quali rimangono sollevati rispetto al pavimento e permettono di mantenere la posizione ideale.
Quali sono i sintomi delle emorroidi
Sono diversi i sintomi associati alle emorroidi, tra i quali si segnalano il sanguinamento, la perdita di muco dall'ano, il prolasso, il dolore, il gocciolamento di feci e il prurito. Questi, per la precisione, sono i sintomi delle emorroidi esterne; per quanto riguarda le emorroidi interne, invece, la sintomatologia tipica comprende la protrusione intermittente e il sanguinamento senza dolore. Di conseguenza la cura delle emorroidi non si basa sulla lidocaina o altri antidolorifici, e neppure su sostanze contro il prurito o sui prodotti a base di cortisone, che sono degli antinfiammatori. Tali medicamenti, infatti, riguardano unicamente il prurito anale, che di per sé non è correlato con le emorroidi ma che è il risultato della macerazione della cute anale che si è umidificata a causa del prolasso delle emorroidi.
Come si curano
Intervenire sullo stile di vita che si adotta, è uno dei primi passi da compiere per la cura delle emorroidi. A questo scopo è aumentare la quantità di fibre presenti nel proprio regime alimentare, ma anche cercare di bere di più. Ancora, a tavola dovrebbe essere ridotto il consumo di alcolici, di spezie, di carboidrati e di grassi, mentre in bagno sarebbe opportuno diminuire la quantità di tempo in cui si sta seduti sul water. Per quel che riguarda l'igiene anale, è bene utilizzare la carta igienica il meno possibile; per lavarsi si possono usare dei saponi acidi. Quando poi ci si asciuga, non si deve strofinare con l'asciugamano, ma è sufficiente tamponare. La diosmina è utile per ridurre i sintomi: si tratta di un protettore dei vasi venosi, grazie a cui si migliora il drenaggio dei vasi linfatici e al tempo stesso si interviene sul tono venoso.
Addio alla crioterapia
Un tempo uno dei trattamenti che venivano adottati per la cura delle emorroidi era rappresentato dalla crioterapia, che prevedeva il ricorso all'azoto liquido da applicare sull'emorroide in modo da congelarla. Tuttavia tale soluzione, che porta e necrosi e quindi a fibrosi, è stata accantonata perché implicava una secrezione di siero molto abbondante e tempi di guarigione piuttosto lunghi. In più, sono state registrate complicanze come la stenosi fibrotica del canale anale e l'incontinenza anale.
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Fate attenzione sempre per eventuali allergie. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico di fiducia e/o di specialisti.
Di Thinkdonna
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