Pressoterapia, non solo inestetismi. Ecco quali applicazioni
Quando si parla di pressoterapia nella maggior parte dei casi si è abituati ad associare questa tecnica a un trattamento di tipo cosmetico, il cui obiettivo è quello di favorire la scomparsa degli inestetismi che sono provocati dalla cellulite. In realtà, gli ambiti di applicazione di tale procedimento sono molto più numerosi e variegati. Una macchina per pressoterapia Panestetic, infatti, può essere utilizzata per agevolare l'espulsione dal corpo delle sostanze tossiche, ma anche per ridefinire la fisionomia degli arti inferiori o di altre parti del corpo.
La pressoterapia è molto importante per chi soffre di ritenzione idrica: quest'ultima, lungi dal rappresentare un problema di natura meramente estetica, è a tutti gli effetti un disturbo che deve essere curato, anche perché fonte di sofferenza. Esso è innescato da una condizione di linfedema che colpisce le gambe: si tratta, in altri termini, di un ristagno di linfa che è alla base della comparsa di gonfiori e che si può tradurre anche in dolori ben poco piacevoli. Non è detto che il linfedema si acquisisca nel corso della vita: in alcuni casi, infatti, esso può anche essere di origine congenita. Le operazioni chirurgiche possono determinare tale condizione, e un macchinario per pressoterapia di Panestetic è in grado di fornire un notevole conforto, proprio perché permette di lenire i gonfiori e ridurre i sintomi dolorosi, avendo cura di non premere troppo sulla parte interessata e, da non trascurare, sapendo di affidarsi a professionisti certificati e tecnologie all'avanguardia, nel rispetto delle vigenti normative previste dal Ministero della salute in merito ai dispositivi medici.
L'azione della pressoterapia può essere sfruttata anche per promuovere e sostenere lo snellimento di specifiche parti del corpo, come per esempio le gambe. In questo caso, però, deve essere chiaro che il ricorso a macchinari all'avanguardia da solo non può essere considerato sufficiente se non lo si associa a un regime alimentare equilibrato e a una costante - anche se moderata - attività fisica.
Come funziona la pressoterapia
Prima di sottoporsi alla pressoterapia, peraltro, è molto importante conoscere da vicino il suo funzionamento, anche per sapere a quali potenziali effetti collaterali si potrebbe andare incontro e quali controindicazioni devono essere prese in considerazione. Da un punto di vista funzionale, la pressoterapia prevede che, sulla zona da trattare, venga eseguita una pressione esterna, la quale viene esercitata con un macchinario ad hoc. Non solo le gambe, ma anche le braccia rientrano nel novero delle aree anatomiche per le quali di solito si prevede la pressoterapia, che comunque può essere sfruttata anche per il basso ventre, per la schiena o per la zona addominale.
I macchinari impiegati sono apparecchi elettronici che sono connessi a particolari cuscini da applicare intorno alla zona su cui si deve intervenire. Sono proprio questi cuscini ad esercitare, sull'area di interesse, una pressione che è dovuta a un sistema di getti d'aria. L'intensità di questa pressione è tale da favorire una riattivazione del sistema linfatico e del sistema circolatorio, o comunque uno stimolo per una maggiore attivazione. Il terapeuta che gestisce il macchinario ha la possibilità di modulare a seconda delle esigenze l'intensità della pressione che viene applicata, e quindi l'intensità dei getti di aria. La pressione richiesta, infatti, varia in base alla condizione che deve essere trattata.
Cosa fare prima e dopo una seduta
Non ci sono accortezze specifiche che è necessario seguire per prepararsi alla pressoterapia, anche se è sempre meglio sottoporsi al trattamento quando si è a digiuno. La persona che riceverà la terapia si deve sdraiare su un lettino, in modo che il terapeuta possa posizionare i cuscini nelle zone indicate e collegarli al macchinario. La seduta in media ha una durata che va da un minimo di 30 minuti a un massimo di 50: la sensazione che si avverte è paragonabile a quella di un massaggio. Una sola seduta, però, non è sufficiente per ottenere i risultati che si auspicano, qualunque essi siano: il numero minimo consigliato è di otto sedute, da distribuire in due o tre sessioni alla settimana. Se al termine di una seduta si sente la forte impellenza di urinare non c'è niente di cui preoccuparsi, dal momento che tale circostanza è dovuto al fatto che il trattamento favorisce una mobilizzazione dei liquidi corporei, da cui deriva lo stimolo della diuresi.
Gli esperti mettono in evidenza il fatto che la pressoterapia può avere effetti più o meno duraturi a seconda dello stile di vita che si adotta: per fare in modo che la sua efficacia si prolunghi per più tempo possibile è consigliabile limitare l'assunzione di sale tramite l'alimentazione, evitare di fumare e non bere alcolici. Tutti questi comportamenti, infatti, sono correlati con la ritenzione idrica.
Quando è meglio evitare il trattamento
La pressoterapia è controindicata per le persone che soffrono di tromboflebite o di flebite: si tratta di una condizione infiammatoria che può riguardare una o più vene superficiali delle gambe o delle braccia. Nel caso della tromboflebite, in particolare, le vene infiammate presentano dei trombi, cioè dei coaguli di sangue. Non si dovrebbero sottoporre a questo trattamento neppure i soggetti che sono colpiti da trombosi venosa profonda, e quindi hanno a che fare con coaguli di sangue in una o più vene profonde del corpo (in genere le gambe).
Lascia un commento e visita la nostra Home, troverai altri consigli utili, tante ricette e curiosità.
Seguici anche su Telegram, Instagram, Pinterest e Facebook, grazie.
Di Thinkdonna
Articoli correlati
-
23 Set 2024
Come rendere più forti le difese immunitarie con gli integratori naturali
-
19 Set 2024
Unghie resistenti e belle: tutti i segreti da conoscere
-
26 Ago 2024
Rimedi tradizionali per il benessere in gravidanza: dalla moxa ad altre pratiche millenarie
-
09 Ago 2024
Depilazione femminile: 5 curiosità che non tutte conoscono