I giorni più freddi dell'anno, perché si chiamano i giorni della merla? Origini, curiosità e leggenda
Il 29 gennaio è il primo dei giorni "della merla". Per tradizione dovrebbe fare freddo.
È difficile stabilirlo con esattezza: tutto dipende dalle località e c'è differenza tra le regioni d'Italia, dal nord al sud. Se al nord il freddo più intenso arriva, di solito, nella prima decade di gennaio, nell'Italia centrale, ma anche in Liguria e sulle coste dell'Adriatico, i giorni più freddi arrivano dopo la seconda e nella terza decade dello stesso mese.
Al sud, invece, il gelo invernale arriva con la prima decade di febbraio.
Torniamo però all'argomento:
Perché i "giorni della Merla" si chiamano così?
È tradizione controllare il tempo per predire l'arrivo della primavera, almeno per chi ama le stagioni più calde. E, poiché non si è mai in grado di capire con certezza quando finirà il freddo, a volte ci si accontenta di raccontare le leggende, come quella dei "giorni della merla" e della "Candelora", celebrata il 2 febbraio.
I "Giorni della Merla", tra leggende, storie e tradizioni
Le origini dei "Giorni della merla", secondo la tradizione popolare, si perdono nell'antichità, a quando i contadini usavano questi giorni e quello della Candelora per fare previsioni sul prossimo arrivo della primavera e il ritorno al bel tempo. Secondo la leggenda, infatti, se i giorni "della merla" sono freddi, la primavera sarà bella, se fa caldo la primavera, impiegherà del tempo per arrivare.
La leggenda
La leggenda più famosa (e per me la più romantica), è quella che racconta la storia di una famiglia di merli.
Sono tante le versioni, a me è piaciuta questa...
Sotto la grondaia di un palazzo in Porta Nuova c'era il nido di una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve.
C'era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati dopo l'estate.
La famigliola soffriva il freddo e stentava a trovare qualche briciola di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra dalle tavole degli uomini venivano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo.
Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla moglie: "Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo tutti di fame e di freddo. Ho un'idea, ti aiuterò a spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a quel camino, così mentre aspettate il mio ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la neve non è ancora arrivata".
E così fu fatto: il nido fu messo vicino al camino e il papà partì. La mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido, scaldandosi tra loro e anche grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino.
Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riuscì più a riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini!
Per fortuna da quel giorno l'inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera.
Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piume nere e, per ricordare la famigliola di merli bianchi divenuti neri, gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti "I tre giorni della merla". Dal web
Significato e altre versioni della leggenda
Tra le varie spiegazioni sul perché dell'espressione "I giorni della merla", c'è la leggenda secondo la quale...
La leggenda, infatti, vuole giustificare in maniera favolistica il forte dimorfismo sessuale che si osserva nella livrea del merlo (turdus merula), che è bruna/grigia (becco incluso) nelle femmine, mentre è nera brillante (con becco giallo-arancione) nel maschio. (Da Wikipedia)
L'altra versione più elaborata narra che...
C'è anche un passaggio di Sebastiano Pauli, teologo e letterato, che nel libro "Modi di dire toscani ricercati nella loro origine" del 1740, ne cita due:
«"I giorni della Merla" in significazione di giorni freddissimi. L'origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s'aspettò l'occasione di questi giorni: ne' quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all'altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne' quali passò sovra il fiume gelato.» Da Wikipedia
Per finire, come in tutte le leggende, esiste sempre un fondo di verità: nel calendario romano, infatti, il mese di gennaio durava solo ventinove giorni, per poi, nel corso degli anni, diventare trentuno.
Non ci resta che aspettare e vedere come saranno quest'anno i tre giorni della merla.
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