Sindrome Fibromialgica: Sintomi, Cause, Diagnosi e Cure della Fibromialgia

Il dolore cronico è il sintomo principale della fibromialgia. Altri sintomi, come affaticamento, disturbi del sonno, e molti altri, differiscono da paziente a paziente e cambiano nel tempo. Come capire se si soffre di fibromialgia?

La sindrome fibromialgica (FMS), nota anche come fibromialgia, è una malattia cronica caratterizzata da dolori muscolari e delle strutture connettivali fibrose (tendini e legamenti), spesso associati a rigidità e tensione muscolare, accompagnati da una sensazione di stanchezza e affaticamento generale.
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Fibromialgia: difficoltà quotidiane

La fibromialgia, disturbo davvero invalidante, colpisce principalmente le donne, ma può anche manifestarsi negli uomini. Tutte le età ne sono colpite, dai bambini agli anziani, con un picco massimo nelle donne in età fertile, e non solo adulte ma anche ragazze tra i 13 e i 15 anni. La FMS pediatrica non è rara, infanti, anche i bambini lamentano dolori inspiegabili che spesso i pediatri non sanno riconoscere.

In generale, i sintomi della fibromialgia sono cronici e debilitanti. Portano a interruzioni delle attività della vita quotidiana e hanno ripercussioni familiari e sociali, con difficoltà a mantenere il lavoro, isolamento e riduzione della qualità della vita.

Sintomi della Fibromialgia

Dolore cronico

Il dolore cronico, molto intenso, è il sintomo principale, sempre presente nella fibromialgia. All'inizio della sua comparsa, il dolore può essere localizzato, poi si estende a tutto il corpo; le persone che ne soffrono spesso dicono di avere "dolore dappertutto".

Le regioni più sensibili sono vicine alla colonna vertebrale: il collo, le spalle, la regione interscapolare (tra le due spalle), le scapole, il petto, le braccia, la parte bassa della schiena, i fianchi... in pratica, dalla testa ai piedi!
Alcune persone con fibromialgia riferiscono un picco di dolore al risveglio, con rigidità mattutina. Questa rigidità può essere percepita anche durante il giorno dopo un prolungato mantenimento nella stessa posizione. I muscoli si sentono duri e sensibili alla pressione; può essere sede di spasmi, mentre le articolazioni appaiono gonfie e si ha la sensazione di ustioni e scosse elettriche.
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Il dolore può essere:

  • Diffuso e migratorio, perché non si trova sempre nello stesso luogo per la medesima persona e si sposta in tutte le parti del corpo.
  • Permanente, ma con cambiamenti d'intensità nel tempo.
  • Variabile: a volte può assumere la forma di dolore articolare, muscolare, tendineo o neurologico, con formicolio, intorpidimento, bruciore, scosse elettriche e crampi.
  • È aggravato dagli sforzi, dal freddo, dall'umidità, dalle emozioni, dal mantenimento di un'attività e dalla mancanza di sonno. È temporaneamente calmato dal caldo (docce o bagni caldi) e dal riposo notturno.

I soliti farmaci per alleviare il dolore (paracetamolo, aspirina, FANS, ecc.) non sono sempre efficaci.

Il dolore è un segno costante della fibromialgia. I seguenti sintomi possono essere associati alla patologia, cambiano nel tempo e sono diversi da persona a persona.

Affaticamento nella fibromialgia

Le persone che hanno una sindrome fibromialgica soffrono molto frequentemente di astenia e affaticamento generale, con una sensazione di stanchezza costante che non migliora con il riposo; lo sforzo è mal tollerato e il riposo fornisce solo benefici temporanei.
Spesso molto intensa al mattino, la stanchezza può essere avvertita al minimo sforzo e diventare invalidante. Stare in piedi, anche brevemente, può quindi diventare doloroso, a volte associato a dolori laceranti alle caviglie.

Fibromialgia e Disturbi del sonno

I disturbi del sonno comportano difficoltà ad addormentarsi, insonnia, risvegli notturni e l'impressione di un sonno superficiale, frammentato e non ristoratore.
Dopo una lunga notte insonne, la persona si sveglia ancora più stanca di quando è andata a letto.

Fibromialgia, memoria, attenzione, concentrazione e difficoltà psicologiche

Le persone con fibromialgia si lamentano spesso di:

  • Disturbi dell'attenzione, difficoltà di concentrazione, anche a fare semplici elaborazioni mentali, in altre parole un annebbiamento mentale, in inglese brain fog, noto anche come fibro-fog;
  • Problemi di memoria, in particolare di amnesia anterograda, difficoltà a ricordare eventi recenti, pur conservando la memoria di fatti vecchi;
  • Difficoltà di apprendimento o di linguaggio.

Alcune persone con fibromialgia descrivono i loro sintomi in dettaglio. Possono provare ansia, persino paura di soffrire di una grave malattia. Possono essere presenti anche disturbi dell'umore e depressione.

Ansia e depressione, spesso legate ai sintomi dolorosi e alla difficoltà a svolgere le attività quotidiane, rendono invalidante la vita di chi soffre di fibromialgia.

Altri sintomi della fibromialgia che interessano il corpo

Chi soffre di sindrome fibromialgica può avere tantissimi altri sintomi, tra i quali:

  • Emicrania e cefalea di tipo tensivo. Le cefalee possono essere generalizzate o interessare solo la metà del viso o essere localizzate solo nella regione occipitale e nella nuca.
  • Affaticamento muscolare e sensazione di "muscoli annodati".
  • Disordini temporo-mandibolari, talvolta associati a difficoltà masticatorie, così come a volte lancinanti dolori facciali e mal di testa la cui origine è spesso descritta nella nuca.
  • Bruxismo, oppressione (più spesso diurna) o digrignamento (più spesso notturno) provocando un'usura prematura dei denti. È causato da uno stress eccessivo e le mascelle sono sempre serrate senza conoscere il minimo riposo, in uno stato di spasmo.
  • Colletti dentali: molti pazienti soffrono di sensibilità ai colletti, la zona che unisce il dente alla gengiva.
  • Palpitazioni cardiache con disagio da ipotensione ortostatica (posturale).
  • Disturbi digestivi con dolore e gonfiore addominale, Colon irritabile, colite e alternanza di diarrea e stitichezza, ecc.; il malato di fibromialgia lamenta di avere un intestino fragile, di tollerare sempre meno il cibo, gli sembra che la digestione "non avvenga, che tutto resti sullo stomaco".
  • Disturbi neurologici (vertigini, mal di testa, ecc.);
  • Disturbi sensoriali, visivi (visione offuscata, occhi secchi) o uditivi (ipersensibilità al rumore e acufene);
  • Difficoltà respiratorie (mancanza di respiro, dolore toracico, ecc.).
  • Ipersensibilità a sostanze chimiche, odori, rumori, luce intensa. Ci sono pazienti che dichiarano di sentire puzza di fumo di sigaretta nei momenti più disparati della giornata, anche se intorno nessuno sta fumando.
  • Crampi muscolari notturni unilaterali: scatenati dal calore o dal semplice tocco del lenzuolo.
  • Prurito incontrollabile e graffio della pelle: l'epidermide è sensibile, anche dolente al tatto e sempre più secca, ruvida squamata; i pazienti spesso sentono prurito con il bisogno irrefrenabile di grattarsi sino al sanguinamento, soprattutto sulla zona dei polpacci o degli avambracci e spesso anche sul palmo delle mani.
  • Intolleranza al freddo o al caldo, alle variazioni climatiche, all'umidità, alle correnti d'aria; chi soffre di fibromialgia può avere una disregolazione termica, cioè sentire troppo freddo in inverno e troppo caldo in estate, con brividi forti, vampate di calore e sudorazione eccessiva.
  • Difficoltà a salire e scendere le scale, persino ad alzarsi da una sedia e ad alzare o abbassare le braccia. Le ginocchia tendono a piegarsi.
  • Bruciore intimo, con frequente bisogno di urinare e minzione dolorosa.
  • Vulvodinia.
  • Dismenorrea e altre sindromi di dolore pelvico.
  • Libido, diminuisce o addirittura diventa inesistente, spesso associata a secchezza vaginale con un impatto importante sulla vita sessuale.

La diagnosi della sindrome fibromialgica (FM) o fibromialgia

La diagnosi di fibromialgia è molto difficile e complessa da stabilire, perché molti sintomi sono simili ad altre patologie neurologiche, muscoloscheletriche ed endocrine.

Chi fa la diagnosi della fibromialgia?

A oggi, nessun esame di laboratorio o radiologico conferma la diagnosi di fibromialgia ma può essere fatta una diagnosi di esclusione o differenziale da uno specialista.

La diagnosi deve essere la più corretta possibile, in modo da iniziare in maniera tempestiva la cura più adatta. Un ritardo nella diagnosi mette i malati in una condizione di sfiducia nei confronti dei medici.
"Il dottore non mi hai mai preso sul serio" si sente spesso dire da chi soffre per la fibromialgia. Sì, perché molto spesso le sofferenze è sottovalutata o trattata con superficialità da alcuni medici che non sono documentati sulla fibromialgia.

Nello specifico, lo specialista di riferimento è il reumatologo, che suggerirà degli esami specifici per escludere qualsiasi altra malattia che possa avere sintomi identici o simili.
La diagnosi si basa quindi su:

  • una valutazione e un esame basati su una combinazione di diversi criteri medici (analisi dei sintomi, esame della persona, ecc.);
  • l'esclusione di altra malattia (tra le altre citiamo Sclerosi Multipla, Sindrome di Sjögren, Lupus eritematoso sistemico, artriti e artrosi, disturbo depressivo grave) che può essere responsabile dei sintomi correlati, in particolare del dolore cronico (il trattamento sarebbe quindi diverso).
  • Durante la valutazione clinica, il medico valuta la sofferenza, sia fisica che morale, della persona. Cerca anche la depressione associata, preesistente (non correlata alla fibromialgia) o secondaria (correlata alla sindrome). Cerca di capire a quale stadio di gravità è l'impatto dei sintomi sulla vita quotidiana. Il medico cerca quindi problemi di salute spesso associati: disturbi psicologici come gravi disturbi d'ansia, attacchi di panico, disturbo ossessivo compulsivo (DOC), episodi depressivi, disturbi della personalità; sindrome dell'intestino irritabile; sindrome da stanchezza cronica; sindrome delle gambe senza riposo.

L'esame clinico dettagliato consiste anche nel ricercare la presenza di dolore esistente da più di 3 mesi; i dolori sono considerati diffusi se sono presenti nelle varie parti del corpo e con le seguenti caratteristiche:

  • dolore su entrambi i lati del corpo;
  • dolore sotto e sopra la vita.
  • Inoltre, deve essere presente dolore scheletrico assiale (colonna cervicale o parte anteriore del torace o colonna toracica o colonna lombare). Il dolore della colonna lombare è considerato dolore della parte inferiore del corpo.

Questi dolori possono essere valutati studiando diverse zone del corpo per cercare la presenza di dolore alla palpazione. Un modo consiste nello studiare 18 punti, chiamati Trigger points o Tender points, sui quali si esercita una pressione sufficientemente forte. La pressione su queste aree può causare dolore significativo per l'estrema sensibilità di questi punti.

Tender points nella Fibromialgia

Nella diagnosi della fibromialgia, il medico può valutare la presenza di tender points, ovvero punti specifici del corpo che sono particolarmente sensibili al tocco.
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I tender points sono 18 e sono simmetrici su entrambi i lati del corpo, ecco quali sono:

  • due alla base del collo nella parte posteriore;
  • due alla base del cranio, accanto alla colonna vertebrale;
  • quattro tra la clavicola e la spina dorsale;
  • in cima alla spalla verso la parte posteriore;
  • due sulla cassa toracica;
  • due sul bordo esterno l'avambraccio di circa 2 cm sotto il gomito;
  • due nella parte superiore dell'anca;
  • due nella parte alta dei glutei;
  • due all'altezza delle ginocchia.

I punti dolenti sono anche alle caviglie, con dolore intenso, formicolio e debolezza ai piedi e alle gambe; lo stesso può succedere alle mani e alle braccia. Ai piedi può manifestarsi un intenso bruciore.

Si deve sentire dolore in almeno 11 di questi 18 punti per aiutare il medico a confermare la diagnosi di fibromialgia, in combinazione con altri sintomi come dolore diffuso, affaticamento e disturbi del sonno.

La ricerca di questi punti, però, è ancora oggi dibattuta nella comunità scientifica, perché la diagnosi di fibromialgia non sembra più dipendere solo dalla loro presenza.

Cause della Fibromialgia

Le cause della fibromialgia non sono ancora completamente conosciute. Si ritiene che la condizione possa essere causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali, tra cui:

  • Disfunzioni nel sistema nervoso centrale, che potrebbero influenzare la percezione del dolore e dell'affaticamento;
  • Disturbi del sonno, che potrebbero contribuire allo sviluppo di sintomi come la stanchezza e la sensibilità al dolore;
  • Problemi di natura psicologica, come l'ansia e la depressione, che potrebbero aumentare la sensibilità al dolore. Lutti familiari o altri eventi stressanti come gravi malattie, traumi fisici e/o psichici possono indurre i principali sintomi della fibromialgia.
  • Studi più recenti dichiarano che tra le cause possano esserci le alterazioni di mediatori chimici quali i neurotrasmettitori a livello centrale o di ormoni; se così fosse, spiegherebbe la bassa soglia di sopportazione del dolore, che è una delle caratteristiche della fibromialgia e le alterazioni del sonno.

È anche vero che è molto difficile individuare una causa specifica, perché la maggior parte dei pazienti non riesce a stabilire l'elemento che abbia fatto insorgere i sintomi.

Cure, Rimedi e Consigli per chi soffre di Fibromialgia

Attualmente non esiste una cura definitiva per la fibromialgia, ma esistono diversi approcci terapeutici che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Essendo una malattia cronica, non si guarisce dalla fibromialgia ma, dopo aver confermato la diagnosi, lo specialista predisporrà un percorso terapeutico del paziente, iniziando dall'educazione.

Dopo aver informato il paziente delle caratteristiche e dei fattori scatenanti la fibromialgia e cosa la può fare peggiorare, il reumatologo lo inviterà a cambiare abitudini di vita che potrebbero ostacolare la cura.

  • Mantenere uno stile di vita attivo è una delle raccomandazioni principali, facendo anche esercizio fisico regolare come camminare, fare yoga o nuotare, che possono aiutare a ridurre il dolore e migliorare la qualità del sonno.
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    Si può inoltre invitare il paziente a fare, nel possibile, attività fisica di tipo aerobico; studi scientifici hanno dimostrato l'efficacia di questi esercizi fisici.
  • Mantenere un buon riposo, evitando di fare attività stimolanti prima di dormire, e creando un ambiente rilassante e confortevole per dormire;
  • Fare attenzione alla postura, evitando di stare seduti o in piedi troppo a lungo, e facendo pause frequenti per evitare la tensione muscolare e l'affaticamento;
  • Evitare alcol e fumo, che possono aumentare la sensazione di affaticamento e il dolore.

Tecniche di rilassamento

Studi clinici hanno dimostrato che alcuni trattamenti non farmacologici possono aiutare le persone con fibromialgia; sembrano, infatti, avere un effetto positivo sul sonno, sulla fatica e sulla qualità della vita.
Molto efficaci per ridurre la tensione muscolare e gestire lo stress, tra i tanti ricordiamo:

  • Tai Chi
  • Yoga
  • Mindfulness
  • Qi Gong
  • Cure termali
  • Massaggi come lo Shiatsu Namikoshi.

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Magnetoterapia

Molti studi clinici effettuati su pazienti affetti da fibromialgia, hanno dimostrato un'efficacia superiore della magnetoterapia rispetto a trattamenti farmacologici, evitando di dover ingerire sostanze con effetti negativi sull'organismo.

L'alimentazione

Ad oggi non ci sono chiarezze scientifiche su quali dieta risulti migliore per chi soffre di fibromialgia né integratori alimentari raccomandati per tutti i pazienti. Come già specificato, bisogna vedere caso per caso.

Seguire una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura di stagione, cereali integrali, preferendo pesce e carni bianche a carni rosse e insaccati, e limitando l'assunzione di alimenti ad alto contenuto di grassi saturi, zuccheri e sale è sempre una buona raccomandazione, sempre dopo parere medico.
Inoltre è bene evitare la caffeina, i fritti e i condimenti elaborati.

Quali farmaci per controllare il dolore della fibromialgia

Lo specialista valuterà, dopo accurato controllo del paziente, quali farmaci possono essere somministrati per alleviare il dolore e migliorare la qualità del sonno. Tra questi ricordiamo quelli a base di ciclobenzaprina, amitriptilina, tramadolo e duloxetina.

Alcuni studi riportano la testimonianza di molte persone, alle quali l'assunzione d'integratori di magnesio ha contribuito a ridurre il dolore. Nei casi in cui è più predominate la rigidità muscolare, è possibile assumere anche miorilassanti, che possono ridurre la contrattura alleviando anche il dolore.

In conclusione, per dare un supporto al paziente nell'auto-gestione della fibromialgia, si consiglia anche l'intervento di uno psicologo in équipe (con finalità sia terapeutiche che psicodiagnostiche), che, dopo un attento esame, potrà fornire tanti elementi agli altri specialisti.

In cosa stanno contribuendo le Regioni italiane per la Fibromialgia?

Nonostante la Fibromialgia sia stata riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come malattia nel 1992, in molti paesi, compreso l'Italia, non è ancora considerata una malattia invalidante e quindi i pazienti non hanno diritto all'esenzione dal ticket per le prestazioni specialistiche, i farmaci o qualsiasi forma di terapia.

Mentre il disegno di legge per inserire la Fibromialgia nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e riconoscerla come causa d'invalidità è ancora in fase di discussione della Commissione Igiene e Sanità del Senato, ci sono alcune novità sulla fibromialgia che vale la pena segnalare. In primo luogo, la comunità medica sta iniziando a comprendere meglio questa patologia e ad adottare nuove strategie terapeutiche per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Inoltre alcune Regioni italiane hanno deciso di agire per garantire un miglior supporto alle persone che soffrono di questa patologia.

Tra queste, vorrei sottolineare l'impegno dell'Emilia-Romagna che ha costituito un gruppo tecnico dedicato alla cura dei pazienti affetti da fibromialgia. Inoltre, la Regione Puglia ha già fatto richiesta ufficiale al governo nazionale affinché siano assunti provvedimenti volti a garantire il diritto alla salute dei cittadini affetti da fibromialgia. Queste iniziative sono meritevoli di un plauso particolare perché dimostrano una forte attenzione nei confronti delle persone che vivono con questa patologia.

Nonostante questi progressi, la fibromialgia rimane una patologia ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata. È importante continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica e a promuovere la ricerca scientifica per garantire una migliore comprensione e cura di questa patologia.

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L'articolo è solo informativo, perché Think Donna non offre trattamenti medici né fa diagnosi. Le informazioni e indicazioni non devono in alcun modo sostituirsi al parere del medico curante o di altri specialisti sanitari del settore che hanno in cura il paziente. Rivolgiti al tuo medico di famiglia o a uno specialista prima di mettere in pratica una dieta, un nuovo esercizio o una nuova tecnica di fitness.
Fate attenzione sempre per eventuali allergie. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico di fiducia e/o di specialisti.

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