Il sior Nino e la ricetta della pasta con i tinnirumi (tenerumi) o taddi, a modo suo
0ggi abbiamo pensato di presentarvi un classico della cucina siciliana: la pasta chi tinnirumi, detti anche tenerumi o taddi.
Facile da preparare, è un piatto salutare, con un sapore delizioso, e può essere preparato come una minestra di pasta e verdura o come zuppa.
Sarà un po' difficile trovare i tenerumi nei supermercati; più probabile trovarli nei negozi di ortofrutta o nei mercatini rionali biologici oppure online.
La raccolta delle zucchine è fatta da giugno a settembre, mentre li tinnirumi o tenerumi si trovano un po' prima, nei mesi di aprile e maggio, fino a ottobre.
Salvo che non si tratti di una ristorazione con menù rustico e di cucina popolare, difficilmente troverete questo piatto nei ristoranti.
Può comunque essere preparata a casa, seguendo la ricetta passo passo.
Come tutte le ricette siciliane, cambiano da famiglia a famiglia e in tante versioni troverete anche la stessa zucchina lunga. Noi vi presentiamo la ricetta del Sior Nino, che ha sostituito gli spaghetti spezzettati con un altro tipo di pasta, le caserecce, e usato solo le foglie e i germogli dei tenerumi.
Tinnirumi: cosa sono e come si cucinano
Mai sentito parlare di tinnirumi o tenerumi?
E, in effetti, se non sei siciliano o non hai parenti e amici nel meridione d'Italia, difficilmente potrai averne sentito parlare.
Sono doni preziosi che la natura ci regala. Si tratta dei germogli e delle foglie più tenere di un particolare tipo di zucchina, la Lagenaria siceraria o longissima, o "zucca da pergola"; questa zucchina ha una forma a "serpente", lunga, liscia, di colore verde chiarissimo ed è coltivata in Italia meridionale, soprattutto in Sicilia.
Pasta con i tinnirumi, la ricetta
Questa, come già specificato, è una versione della ricetta senza zucchina; qualora vogliate metterla, dopo averla lavata, pelata e tagliata a pezzi piccoli, la aggiungete assieme agli altri ingredienti nel tegame.
🍴 | TIPO DI PORTATA | ■ Primo |
📌 | DIFFICOLTA' | ■ facile |
⏰ | PREPARAZIONE | ■ 30 minuti circa |
🍳 | COTTURA | ■ 45 minuti circa |
💰 | COSTO | ■ basso |
🍲 | REPERIBILITA' ALIMENTI | ■ medio/alta |
🔪 | ATTREZZATURE | ■ Tagliere ■ Coltello affilato ■ Tegame con coperchio ■ Scola verdure ■ Bicarbonato |
Ingredienti
Dosi per 4 persone
- 320 g di pasta tipo casarecce
- 2 mazzi di tinnirumi
- 10 pomodorini ciliegino o datterini
- Un cucchiaio di concentrato di pomodoro
- Una patata media
- Una cipolla media
- Uno spicchio d'aglio
- Sale q.b.
- Pepe nero macinato al momento q.b.
- Olio extravergine d'oliva q.b.
- 100 g di Caciocavallo palermitano, oppure ragusano, di media stagionatura
Preparazione
- Prendete le foglie più tenere e i germogli dei tinnirumi, staccate ogni foglia usando un coltello affilato, e, partendo dalla base del gambo, tirate eliminando i filamenti (come si fa con il sedano).
- Lavate bene foglie e germogli, per eliminare quanta più terra possibile; poi sciacquate il lavello, riempitelo con acqua fredda e lasciate i tinnirumi in ammollo, con un paio di cucchiai di bicarbonato, per 15 minuti, così da eliminare ogni traccia di terra.
- Trascorso il tempo, sciacquate molto bene, e lasciateli scolare in uno scola verdure.
- Lavate bene i pomodori, quindi tagliateli in quattro; fate lo stesso con la patata, tagliandola però a cubetti.
- Sbucciate lo spicchio d'aglio e tritatelo finemente; sbucciate anche la cipolla, togliendo le parti esterne più coriacee, e tagliatela a fette sottili.
- Versate due/tre cucchiai d'olio extravergine d'oliva nel tegame, aggiungete lo spicchio d'aglio tritato, la cipolla affettata, i dadini di patate, i pomodorini e i tinnirumi tagliati.
- Aggiungete un pizzico di sale, una spolverata di pepe appena macinato, il cucchiaio di concentrato di pomodoro, un bicchiere d'acqua, coprite e lasciate cuocere.
- Controllate spesso per evitare che si asciughi troppo l'acqua, nel caso, aggiungetene dell'altra. Dovrà esserci abbastanza acqua per cuocere la pasta secondo i tempi indicati. Continuate la cottura per altri 10 - 15 minuti.
- Trascorso il tempo, assaggiate per sapere se si deve aggiungere sale, versateci le casarecce e fatele cuocere, seguendo le istruzioni di cottura sulla confezione della pasta.
- Non appena la pasta sarà cotta, mescolate bene e servite ben calda.
Come ultimo tocco speciale, versate su ogni piatto, alcuni cubetti di caciocavallo.
Origini
L'uso di mangiare foglie e germogli di questa zucchina lunga, risale alla tradizione contadina siciliana, in particolare delle zone di Ragusa. Erano tempi in cui si lottava con la povertà, non c'era spreco e si sfruttava ogni parte di piante e animali.
Conosciuti in tutta l'isola, nel palermitano e nel trapanese sono chiamati tinnirumi, mentre nelle zone di Catania sono noti come taddi.
Probabilmente furono i Fenici a portare la coltivazione della zucchina lunga in Sicilia.
Per chi come me ama il Maestro Camilleri, ricorderà quel passo de "Il cane di terracotta", in cui si legge il pensiero del commissario Montalbano, mentre mangia la minestra con quest'ortaggio tipico siciliano:
Il tinnirume, foglie e cime di cucuzzeddra siciliana, quella lunga, liscia, di un bianco appena allordato di verde, era stato cotto a puntino, era diventato di una tenerezza, di una delicatezza che Montalbano trovò addirittura struggente….
(Andrea Camilleri, Il cane di terracotta).
Una minestra calda in estate? Sì, una vera prelibatezza che fa bene alla salute
I tinnirumi contengono abbondanti quantità di vitamine e fibre che li rendono un alimento prezioso per la salute.
Come dice sempre il Sior Nino: "I tinnirumi risolvono i problemi gastrointestinali!" 😂🤣🤣😁
Apprezzati per il loro sapore dolce e delicato, i tinnirumi sono molto digeribili e hanno pochissime calorie; sono ricchi di sali minerali e potassio, hanno proprietà diuretiche purificanti e disintossicanti.
È però a Palermo che questo piatto contadino, preparato con le foglie della zucchina si è evoluto diventando una vera specialità culinaria.
Si tratta di una deliziosa minestra o zuppa preparata nei mesi di luglio e agosto, quando la zucchina lunga è di stagione. E quindi vi starete chiedendo, una minestra calda nelle torride giornate estive siciliane, con temperature intorno ai 40°C? Ebbene sì!
Sembra un paradosso ma il concetto è semplice: mangiando la minestra o zuppa calda, la temperatura corporea aumenta, rendendo l'aria intorno più fresca di quanto non lo sia in realtà. Sembrerebbe un atto di coraggio mangiare una minestra calda in estate, ma in realtà è una vera goduria, del resto, come diciamo noi siciliani, "A mia un mi fa né cauru né friddu" (a me no mi fa né caldo né freddo), come a dire che non m'importa nulla.
Hai mai assaggiato la pasta con i tinnirumi o taddi?
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